di Fabio Sanfilippo
Sono bastate poche righe in un post su Facebook , il 27 agosto, per mandare in subbuglio le poche centinaia di abitanti di Linosa e gli ancor meno turisti residenti che amano l’isola come fosse casa loro. A firmarle il sindaco di Lampedusa e Linosa Salvatore Martello: “Linosa, al via i lavori per il nuovo look del centro urbano”. A seguire una breve descrizione di quanto dovrebbe accadere e un paio di foto del progetto. Un progetto che, a dire della schiacciante maggioranza di linosani autoctoni e non, snaturerebbe il paesaggio e nulla ha a che vedere con il contesto. Da qui tutta una serie di sferzanti commenti negativi al post sulla pagina di Martello e su altri social fino all’annunciato esposto contro il progetto da parte dei linosani che hanno già avviato una petizione popolare. La pietra dello scandalo, diciamo così, ha storia lunga che val la pena di raccontare. La prima delibera della Giunta del Comune di Lampedusa relativa all’affidamento dell’incarico per la progettazione dei lavori di sistemazione e riqualificazione delle vie Alfieri, Toti e adiacenti (di questo tratta il progetto, ovvero il centro di Linosa) è la n. 186 del 30 aprile 1988, Sindaco Giovanni Fragapane. Il 5 ottobre del 2001, con delibera n.319, Sindaco Salvatore Martello, la Giunta affida all’architetto Biancarosa Falletta e all’ingegner Paolino Scibetta, entrambi con studio in Agrigento, il pesante fardello. Ora facciamo un salto di ben 31 anni, rispetto al 1988, e arriviamo al 25 novembre 2019 quando viene bandita la gara di appalto per l’assegnazione dei lavori. Gara che si conclude il 3 marzo di quest’anno e che vede come ditta aggiudicataria la FEDA Costruzione di Giovanni Criscenzo di Favara (Ag) che, sbaragliando la concorrenza di altre 12 ditte, si porta a casa il lavoro applicando un ribasso del 18,1818 su un importo a base d’asta di 746.731,83 euro. Costi che, calcolando oneri vari, lieviteranno fino al milione di euro. Ma cos’è che il 27 agosto fa inorridire e allarmare linosani e turisti? Sono due cose principalmente: la visione del rendering fotografico e le lettura di alcuni passaggi del progetto. Il rendering sembra riprodurre la quinta di un teatro greco, dicono. Peraltro freddo e senza alcuna attinenza con la realtà isolana. E, oggettivamente, tra vele e volute ardite si ha quasi l’impressione che il pur obbligatorio – a pena esclusione dal bando – sopralluogo sul territorio da parte della ditta aggiudicataria e dei progettisti non sia mai avvenuto! E nulla hanno a che fare con il contesto – è la vulgata – i pali scelti per l’illuminazione, asettiche strutture ferree che sembrano semmai adatte a dare luce ai viale d’ingresso delle centrali nucleari. Piazzarle su un’isola dove l’energia elettrica è arrivata da una trentina d’anni pare eccessivo.
Linosa è selvaggia, nera, fatta di vicoli, sterrate e mulattiere. Case color pastello dove gli ibiscus sono alberi che danno fiori dai colori variopinti. Dove davanti alla farmacia c’è una maestosa magnolia che i progettisti vorrebbero espiantare, pensate un po’, e sostituire con ginepro coccolone. Anche questo ha fatto inorridire linosani e turisti, piuttosto chi leghiamo all’albero, mi dicono. Infine la pavimentazione, prevista in basalto lavico. Questa, in dettagliata sintesi, è la storia. Non resta che sentire Salvatore Martello. Lo chiamo al telefono, è in partenza per Roma dove incontrerà altri primi cittadini provenienti da altre realtà europee. – Sindaco, con questo annuncio di riqualificazione del centro di Linosa è riuscito a scontentare tutti, non era facile? – Francamente non capisco perché sono tutti arrabbiati, se non vogliono i lavori non li facciamo. – Ma, guardi, a vedere e leggere il progetto non è che sia molto in sintonia con la realtà di Linosa…- Ma cosa c’è che non va? Dobbiamo rifare la strada in pietra lavica, non va bene? – Veramente il progetto dice anche altro… – I progetti su carta sono una cosa, poi la realizzazione è un’altra. È un progetto vecchio. Non potevo permettere di perdere questo finanziamento per Linosa. – Quindi mi sta dicendo che vi limiterete a rifare il manto stradale? – Ma certo, si tratta di fare le strade principali, ma poi ci sarà anche un secondo lotto e arriveremo fino a scalo vecchio. Ho chiesto al Presidente della Regione Musumeci un finanziamento per rifare tutta la viabilità dell’isola e non ci fermiamo qui. È già in fase avanzata il progetto per l’impianto polisportivo e l’annessa caserma dei Vigili del Fuoco oltre a un’altra richiesta di finanziamento per dotare Linosa di un vero e proprio porto in grado di accogliere in sicurezza e con regolarità traghetti e aliscafi e diportisti. – A proposito di trasporto marittimo, la gestione della Caronte&Tourist quest’estate ha lasciato molto a desiderare… – Abbiamo già avviato le pratiche per la rescissione del contratto con Siremar, ovvero Caronte&Tourist.