di Tano Siraccusa
Dopo la performance di Sandro Sciarratta un gruppo di pittori ha portato a Parco Icori gli sguardi di chi si esprime e comunica attraverso le immagini. Un gruppo di pittori e Sylvie, che annodava la mano di Kronos.
I pochi che sapevano dell’iniziativa sono venuti a vedere, alcuni addirittura da Villaseta. Due turiste, chissà come arrivate laggiù, sembravano due esploratrici: attorno a loro la vegetazione invade la pavimentazione, spacca il cemento, fa pensare alla vanità dell’affaccendarsi umano e alla sua necessità.
Presto al teatro qualcuno reciterà dei testi, si ascolterà della musica dal vivo. Senza pubblico.
Pare che per mettere in sicurezza il teatro si debba prima provvedere alle vie di fuga, di cui già esistono i tracciati.
È quanto Firetto ha spiegato durante l’incontro avuto con Bac Bac, proponendo di puntare prima sul recupero del teatro, garantendone intanto la sicurezza attraverso la sistemazione delle due strade.
Peccato che in occasione dell’ultimo incontro fra i candidati, di cui riferisce Alberto Todaro su queste pagine, non lo abbia ricordato, non spendendo neanche una parola sul Parco. Nè lui, né gli altri candidati a sindaco presenti, Carlisi, Zambuto e Catalano.
Eppure tutti i candidati, ad eccezione della signora Catalano che Bac Bac non ha incontrato, si sono dichiarati interessati al recupero del Parco e pronti a dare seguito dopo il voto agli impegni presi, diversi fra loro ma convergenti nella finalità, ciascuno nella parte assegnatagli dalle urne elettorali.
Peccato, perchè i conigli tirati fuori in campagna elettorale dai cilindri e poi spariti subito dopo il voto (o anche prima, se il pubblico è cambiato), sono fra le ragioni principali della scarsa credibilità dei politici.
Intanto noi continueremo a seguire le esibizioni degli artisti nel Parco e al teatro, mostrando e lasciando immaginare ciò che quei luoghi potrebbero essere e finora non non sono stati.