di Nuccio Dispenza
Quando a Lampedusa è notte fonda e arrivano le ultime barche, sul molo c’è lui, Attilio Lucia. Dopo la sortita di Catania sulla mafia, la Maraventano appare out ed è lui a documentare, e soprattutto commentare – a modo suo – quella che chiama invasione. Filma e fotografa, e fa una diretta Facebook interloquendo con chi la pensa come lui. Attilio Lucia dice: “E’ un continuo, Signori…”, e filma un barchino accostato ad una motovedetta che disciplina lo sbarco. I lampedusani non ci sono, è stata una giornata di sbarchi fin dal mattino di sabato, flusso continuato nel pomeriggio e la sera, e che si conclude quando sono le tre di notte. Il mare è piatto, chi è partito era facile che lo prevedesse. Per questo quelle 15 barche in fila, una dietro l’altra. “Per arrivare da Lampedusa a Porto Empedocle – mi ricorda Elio Desiderio, che per l’Ansa ha seguito anche quest’ultima serie di sbarchi – ci vogliono 8, 9 ore di navigazione. Per loro che arrivano dalla Tunisia, con questo mare ne bastano quattro…”. Attilio Lucia continua la sua telecronaca:” Questo governo si deve vergognare….Vogliono regolarizzarli per acquisire i loro voti…Qui si sta diffondendo il Covid…”. Torna il tema della pandemia: chi la diffonde? In realtà l’isola non è esente dal ritorno del Covid. Le ultimissime notizie, mi dice Elio Desiderio, parlano di alcuni casi a scuola, tra insegnanti e alcuni bambini. Ma questa è un’altra storia: è facile farla rientrare nel “pacchetto della paura”. In un giorno, 433 arrivi, uomini e donne, questa volta pochi bambini. Neanche bisogno di operazioni di recupero, le barche sono arrivate in porto, solo il tempo di uno sbarco controllato, poi il trasferimento al centro di accoglienza del paese, ora vuoto, dopo il carico umano messo prima in quarantena su una nave e poi fatto sbarcare, nel peggiore dei modi, a Porto Empedocle. Mentre a Lampedusa si contano gli sbarchi delle ultime 24 ore, da Roma la dichiarazione del ministro Lamorgese:”Contro gli sbarchi fantasma e contro i trafficanti, l’unica soluzione è arrivare a flussi controllati”: S’annuncia, dunque, finalmente, una inversione di rotta. Elio Desiderio, che per l’Ansa tiene quasi un diario di questo flusso di uomini, donne e bambini che arrivano dall’altra sponda del Mediterraneo, ricorda quanto illogico è stato fin qui il percorso normativo, il ritardo registrato in questi anni di fronte a quella che continuiamo a definire emergenza. I lampedusani non ci sono, sono disorientati. Questa notte il problema lo si può fronteggiare col centro di accoglienza, quando la struttura non ce la fa, corre in soccorso il parroco, don Carmelo La Magra, che apre la Casa della Fraternità. Quattrocentotrentatre, dunque, in piccoli gruppi. Per capire se oggi, la notte che verrà, sarà un altro giorno di sbarchi basta dare un’occhiata alle previsioni meteo. Nell’attesa Attilio Lucia affida video e foto alla sua pagina Facebook chiamando in causa il governo di Roma, il sindaco e pure il responsabile della sanità nell’isola. E chiude con un arrivederci a chi lo segue.