di Tano Siracusa
Linosa a dicembre, sette anni fa. Avrei dovuto passarci una notte e vi sono rimasto per una settimana. Con Alessandro Ciulla ho scoperto un’isola che non conoscevo, interna, nascosta, di terra e animali, e una lingua fra le più musicali che mi è capitato di ascoltare in Sicilia.
Ho poi montato un ‘Diario linosano’, dall’8 al 15 dicembre, ogni giornata introdotta dai testi di Gabriella Ballarini, lombarda, che gioca con le esotiche parole ascoltate. Qui, la settima giornata, il 14 dicembre.
L’uomo è schiavo
E poi c’è l’inconclusione
Un groviglio la mattina
Il silenzio segnato
Dal dito sul naso
Un ladro è un ladro
E il tedesco è come l’italiano
E tu non ridere quando ti giro le spalle
Tu danza, se puoi, al suono della fisarmonica
La foto vibra fuori fuoco
La luce danza e ride il corpo
Per quanto ci sfugga questa notte immobile
La musica ci chiama
E ci mette a cornice delle porte.