a cura di Arianna Aloisi
Vinicio Capossela, classe 1965, talentuoso e istrionico artista, moderno menestrello, scoperto e adottato da Francesco Guccini cui deve il suo definitivo successo, ci propone nel 2019, prepotentemente incisivo, il disco ” Ballate per uomini e bestie”. Il cantautore, affida il testo del singolo ” Il povero Cristo” scritto insieme a Miriam Rizzo, alle immagini di Daniele Ciprì e ne fa coincidere l’uscita al Venerdì Santo. Il suo Gesù, ha il volto di Enrique Irazoqui, attore già scelto da Pasolini, per lo stesso ruolo, nel film ” Il Vangelo secondo Matteo”.
E’ un Cristo muto, rinunciatario. Definitivamente sconfitto dalla natura umana, crudelmente impassibile al dolore altrui. Il video, in un bianco e nero che non lascia spazio alle mezze misure, è ambientato a Riace, terra di accoglienza, piccolo baluardo di resistenza all’avanzata dell’indifferenza . Quella indifferenza, che è nei volti anneriti da una mano sconosciuta, degli uomini che non fanno caso al Cristo. Soltanto un uomo e una donna lo notano, il primo, piccolo, agitato e buffo ( Marcello Fonte, il Dogman di Matteo Garrone), e lei, seduttiva e statica in una foto, e poi, in movimento, e incinta. Nel suo grembo, una nuova vita, forse, una speranza. L’attesa di un Cristo, e della sua buona novella. Forse. Buon ascolto e buona visione.
Il povero Cristo/È sceso dalla croce/Per prima cosa ha appreso/La condizione atroce/ Amar la vita e vivere/ Ed essere felice/ Amar la vita e vivere/Sapendo di morire/ Ma invece di un fratello/Vedere nel suo simile il primo da affogare/Se appena è un po’ più debole/ Il povero Cristo/Ha visto com’è l’uomo/Che il povero Cristo/Mangia verze e patate/E intanto chi gli è sopra/Si gode oro e alloro/E ammucchia per sé solo/Ricchezze smisurate/Ma appena gliele ha tolte/Non divide in uguaglianza/Ma del padrone apprende/Il pensiero e l’arroganza/E intanto nel mondo una guerra è signora della Terra/Il povero Cristo/È sceso dalla croce/Si è messo sulla strada/E va ascoltando voci/C’è chi lo tira a destra/Chi lo spoglia a sinistra/Tutti lo voglion primo/Nella loro lista/Ma piuttosto che da vivo/A dare il buon ufficio/È meglio averlo zitto/E morto in sacrificio/E intanto nel mondo una guerra è signora della Terra/Il povero Cristo/È sceso dalla croce/E Cristo come era/Ha incontrato l’uomo/Aveva un paio di baffi/E un coltello da affilare/Lo sguardo torvo non/Smetteva di sfidare/E gli ha detto “Cristo, spostati e lasciami passare/Non voglio sentir prediche, ho già molto da fare”/E intanto nel mondo una guerra è signora della Terra/Il povero Cristo/È sceso dalla croce/E ha visto che per l’uomo/Non può esserci unità/Non una cosa sola/Cattiva oppure buona/Ma a pezzi frantumati/Com’è stato creato/Dovrà sempre mentire a chi gli sta vicino/Perché c’ha dentro il cuore piu’ stanze di un casino/E intanto nel mondo una guerra è signora della Terra/Il povero Cristo/È tornato sulla croce/Con il dono che/A tutti qui ha portato/La buona novella dove per scritto e messo/Ama il prossimo tuo come fosse te stesso/Ma troppo era difficile forse anche oltre l’umano/Così si è ritirato, all’uomo ha rinunciato/Una veste di silenzio si è cucito addosso/Il povero Cristo tace, grida all’uomo a più non posso.