Gentile sig. Sindaco,
nell’estate del 2013 un gruppo di cittadini ha dato vita a un tentativo di recupero di una delle zone più degradate del centro storico, via Vallicaldi, la nostra via del Campo.
La zona venne ripulita, le discariche rimosse, si aprirono due spazi espositivi. Via Vallicaldi si è trasformata durante poche settimane in un informale laboratorio artistico con teatranti, architetti, pittori, fotografi, videomaker. Poi in agosto mister Thoms, uno dei più bravi muralisti italiani, è venuto a Vallicaldi realizzandovi uno spettacolare murales in una performance durata quattro giorni.
Sono passati sette anni, l’opera di Mister Thoms avrebbe bisogno di un intervento che rimedi almeno in parte all’inevitabile degrado, come peraltro Beniamino Biondi aveva previsto durante la precedente amministrazione. Erano stati presi contatti con l’Accademia, ma finora non se ne è fatto niente.
Il video che qui pubblichiamo documenta però una più urgente necessità, quella di rimuovere la discarica che si è formata proprio sotto il murales.
Ci sono visitatori della città, informati dell’esistenza dell’opera di mister Thoms e che vi si recano per osservarla, costretti a contemplare un vero oltraggio prima ancora che all’arte alla decenza.
Il quartiere, dopo quell’estate, è tornato nell’abbandono di prima, ma quel murales e le poche altre tracce degli artisti agrigentini che sono ancora presenti fanno parte della storia recente e del patrimonio culturale della città, della sua memoria, e chissà che non possano indicare anche la strada per un futuro diverso.
Auspicando un generale risanamento del quartiere, già programmato otto anni fa e di cui non si è saputo più nulla, siamo certi che la sua Amministrazione provvederà con la dovuta urgenza alla rimozione delle discariche.
Cordiali saluti
Onofrio Dispenza, Tano Siracusa, Enrico Montalbano,Vito Bianco,Giovanni Proietto, Lia Rocco, Adriana Iacono, Salvo Castellano, Andrea Gerlando Terrana, Beniamino Biondi, Araianna Aloisi, Amedeo Burgio, Vanessa Cacciatore, Alfonso Lentini, Nino Cuffaro, Ruggero Casesa, Giovanni Moscato
(la sottoscrizione della lettera è aperta)