di Nino Cuffaro
Lo scorso anno, tra le tante norme di spesa a sostegno delle famiglie che, con la chiusura delle scuole a causa della pandemia, si sono trovate a gestire il problema dell’accudimento dei minori a casa, con il decreto legge n.73 del 25 maggio il governo ha previsto degli aiuti economici per i meno abbienti. In particolare, al fine di sostenere le famiglie anche mediante l’offerta di opportunità educative rivolte ai figli, una quota di risorse a valere sul Fondo per le politiche della famiglia viene destinata al finanziamento delle iniziative dei comuni, anche in collaborazione con enti pubblici e privati, per il potenziamento dei centri estivi, dei servizi socioeducativi territoriali e dei centri con funzione educativa e ricreativa destinati alle attività dei minori. Al comune di Agrigento, con decreto del 24 giugno 2021, vengono assegnati 135.617,15 euro per iniziative da attuare nel periodo 1° giugno-31 dicembre 2021. I comuni possono anche utilizzare la somma stanziata per rimborsi diretti alle famiglie con minori che frequentano le attività organizzate dai centri estivi e dai servizi socioeducativi territoriali (scuole, asili nido, palestre ed altro). Le somme stanziate vengono accreditate tempestivamente nel conto del comune di Agrigento in data 20 luglio 2021. Il nostro comune, però, non organizza nessuna delle attività previste nel decreto governativo, né direttamente né attraverso la collaborazione con onlus locali. Dopo mesi di inspiegabile inattività, che rischia di far perdere i finanziamenti statali, solo il 24 novembre del 2021, con Determinazione Dirigenziale n. 2694, viene approvato un avviso pubblico per l’erogazione del finanziamento ricevuto sotto forma di rimborso alle famiglie con figli minori per i servizi di baby sitting, per le tasse sostenute per l’iscrizione agli asili nido, e per non meglio precisate attività diurne estive a carattere educativo e ludico-ricreativo. Il bando dà tempo fino al 15 dicembre per la presentazione delle domande. Naturalmente, vista la scarsa pubblicità (certo non basta pubblicare l’avviso sulla bacheca comunale per darne conoscenza adeguata alla città) e il tempo ristretto (appena 21 giorni), arrivano al comune solo dieci richieste di rimborso (sarebbe interessante chiedere a questi pochi beneficiari come hanno fatto a venire a conoscenza dell’avviso pubblico), per un totale di 4.539 euro. Se dovessimo giudicare dal numero delle istanze presentate, dovremmo concludere che in città non esiste alcun disagio economico. Ma sappiamo bene che non è così. Per chi non ne avesse cognizione diretta, basta chiedere alla caritas diocesana o ai Volontari di strada. A questo punto, a distanza di appena 15 giorni dalla scadenza dei termini per l’utilizzo dei fondi governativi, dei 135.617,15 stanziati solo 4.539 euro risultano spesi, a causa della insipienza e della incapacità di programmazione della giunta comunale. Pertanto, la somma inutilizzata di euro 131.078,15 dovrebbe essere restituita dal comune al bilancio statale.
Ma qui soccorre il genio agrigentino. Facendo perno su un protocollo d’intesa firmato il 21 dicembre 2020 tra il comune e la Onlus Volontari di strada, per realizzare servizi ed interventi a favore dei cittadini e delle famiglie che vivono in condizioni di indigenza e di emarginazione, allo scopo di garantire il trasporto dei minori (perché i soldi possono essere impegnati solo per attività che riguardano i minori) per la partecipazione ad eventi educativi e ricreativi, si decide per l’acquisto di 4 SUV (l’acronimo di Sport Utility Vehicle, che identifica auto di tipo fuoristrada): due Renault Kadjar e due Nissan Qashqai, per l’importo complessivo di 120.000 euro. Ora, anche il più sprovveduto dei cittadini si rende conto che per il trasporto delle persone sono più appropriati dei pulmini, oppure della auto monovolume in grado di ospitare più passeggeri e non certo delle auto eleganti e alla moda in assetto fuoristrada (per quanto, viste le enormi buche che costellano le strade cittadine, forse qualche fuoristrada servirebbe).
La rimanente cifra del finanziamento originario, 11.068,15 euro, facendo sempre riferimento alle esigenze manifestate dall’associazione Volontari di strada e con l’intento di aiutare le famiglie più bisognose, viene invece utilizzata per l’acquisto di 9 PC portatili.
Trattandosi di importi inferiori ai 150.000 euro, gli acquisti sono stati effettuati senza alcuna gara e tramite assegnazione diretta alle ditte prescelte, senza neanche la consultazione di più operatori economici, al fine di definire l’offerta di acquisto più vantaggiosa. Naturalmente la Determinazione Dirigenziale con la quale vengono fatti gli acquisti è preventivamente soggetta all’accertamento della congruità dei prezzi offerti rispetto alle caratteristiche tecniche dei beni interessati.
Un dubbio
Nella Determina Dirigenziale n. 608 del 29 dicembre 2021 del comune di Agrigento, dopo aver fatto riferimento ad una ventina di testi normativi (Legge Regionale n. 48/91; Testo Unico Enti locali; Ordinamento Regionale Enti Locali; legge 190/2012; Statuto comunale; Regolamento sull’Ordinamento degli Uffici e dei Servizi; Regolamento di contabilità e molto altro ancora) si perviene all’acquisto di nove PC “Notebook HP 250 G8” al costo unitario di 1.230 euro: una cifra notevole per un PC portatile. Anzi, direi un costo decisamente più alto di quello praticato dal mercato. Basta collegarsi al sito internet della prima catena italiana di informatica, Trony, per trovare lo stesso PC ad un prezzo di soli 507 euro. Non solo: il PC offerto da Trony è più performante, essendo dotato di una memoria RAM di 16 GB, contro gli 8 GB delle macchine vendute al comune da una ditta locale. Quindi, viene da chiedere: quale verifica di congruità del prezzo ha effettuato il titolare del procedimento amministrativo in questione per arrivare ad autorizzare l’acquisto dei PC ad un prezzo superiore del 142% rispetto a quello praticato da uno dei più qualificati venditori nazionali?
Appare chiaro che si tratta di un impiego con disinvoltura e spavalderia del denaro pubblico. Più che un aiuto, questi acquisti sembrano uno sberleffo in faccia alle famiglie colpite da disagi economici e sociali. In questo caso, poi, ancora più sgradevole, perché si tratta di risorse destinate ad aiutare i bambini e i ragazzi.
Una storia emblematica della malagestione del denaro pubblico, che spiega molte cose dei maccanismi di gestione del potere. Meccanismi malati, a cui ci siamo assuefatti, in questo modo indebolendo enormemente la nostra capacità di indignarci. E su questo affievolimento del nostro senso critico prosperano le peggiori pratiche di governo.
Naturalmente, andando oltre le nostre considerazioni critiche, ci auguriamo che sia i SUV che i PC, per quanto inadatti i primi e costosi oltre misura i secondi, vengano assegnati effettivamente, tramite bandi trasparenti, alle ONLUS e alle famiglie bisognose per servizi a beneficio dei minori, come da vincolo di destinazione dei fondi assegnati al comune.
Sarebbe un’ulteriore insopportabile beffa, oltre a realizzare gli estremi della distrazione di fondi, se i SUV e i Notebook servissero a far bella mostra di sé a beneficio di Sindaco, assessori e dirigenti comunali.