di Daniele Moretto
Cala il sipario su una stramba strombazzante per nulla appassionante campagna elettorale, e molti non riescono a spiegarsi l’inverosimile: come diamine ha fatto il fanalino di coda dei partiti a crescere dal 4% del 2018 al 26% di oggi? Un dato abnorme e dalle conseguenze addirittura storiche, ché il tremolare della “fiamma” proietta ombre che tutti speriamo siano solo suggestioni e nient’altro – e inoltre Giorgia Meloni è riuscita dove non son riuscite donne di caratura politica e culturale ben maggiore (Jotti, Anselmi, Bindi…): diventare in un sol balzo la prima donna premier della Repubblica Italiana.
L’inverosimile è dato dal fatto che questa crescita non è stata visibile. Possiamo dire che tutto si è deciso negli ultimi mesi. Nessuna escalation, nessun risultato intermedio, nessuna affermazione elettorale particolarmente significativa. Tutto è avvenuto, per dir così, in tempo reale; i flussi elettorali sono veloci come nuvolaglie di cui non si sa bene dove e quando scateneranno piogge e burrasche.
E nemmeno una particolare bravura, nessun carisma irresistibile, nessuna dote davvero “straordinaria” in questa donna, peraltro dal carattere tenace e dalle discrete doti oratorie. Cosa ha promesso dunque la Meloni ai suoi elettori? La sua ricetta economica, a detta degli esperti, non è affatto chiara e sembra addirittura anacronistica quando pretende un’economia tutta italiana, ovvero sovranista. E’ dunque col sovranismo che ha fatto sognare gli italiani? Possiamo dire che questa donna ha tali doti maieutiche da aver fatto nascere una nuova coscienza popolare?
Si direbbe piuttosto che il popolo italiano abbia scelto una nuova ballerina, che al centro della sala ha ora tutti gli occhi addosso, per l’ennesimo valzer della rappresentanza. Ha già scelto la Dc, poi Craxi, Prodi, Berlusconi, con Bossi e poi Salvini, e Renzi, e Conte… Ha ballato con tutti, il popolo italiano, li ha provati tutti, per rendersi amaramente conto ogni volta che “sono tutti uguali” e che “una volta eletti se ne fregano di noi”.
E’ molto facile reperire i risultati perennemente mancati e mancanti: sono nelle bocche dei candidati che ripetono puntualmente, ad ogni tornata elettorale, le stesse identiche cose: il lavoro, i giovani, la stabilità, la crescita, meno tasse, giustizia sociale, riforme importanti…
Adesso gli italiani han lanciato la rosa alla Meloni – e lei ha anche un po’ paura a raccoglierla, adesso si fa sul serio, adesso si governa, adesso si balla, l’occhio di bue è spietato. Se anche stavolta il ballo s’interromperà prima che finisca la musica, beh, il popolo è paziente, aspetterà il prossimo partner.
Intanto ha premiato la Meloni per la sua scelta di non fare l’ammucchiata con Draghi la cui agenda (amata follemente da Lettino e il mostro bifronte Calenzi) ci ha portato l’inflazione e il caro-vita come non accadeva da anni. D’altra parte il popolo, pur dimezzandone i voti, ha “salvato” il M5S ovvero Conte e il reddito di cittadinanza. E non ci sono altri vincitori… pardon, ballerini, alcuni ballano da soli, altri si mangiano le mani dietro il sipario. Daniele Moretto 27 Sett. 2022