in tanti punti della settimana
di Daniele Moretto
- Manna dal cielo. Il regalo di Landini alla Meloni. Un comodo scivolo, dopo lo scivolone di Cutro. Addirittura un discorso. Non sarebbe stato meglio un faccia-a-faccia, una tavola rotonda, con un moderatore super partes? Certo, l’accoglienza con Bella ciao in quel modo, un po’ patetico.
- (S)partiti. Il triste spettacolo dello spoil-system a casa RAI. Dirigenti, direttori e presentatori TV le cui nomine danno inizio alla vera partita. Del potere. Con la destra affamata di poltrone. Ai posti di comando. L’importanza di gestire l’informazione di massa, massime la TV. Siparietto: la Meloni che telefona fingendo di imitare se stessa al programma radio-televisivo di Fiorello. Non ci resta che ridere.
- Francia, Israele e l’arte di protestare. In Francia il popolo che ha fatto la rivoluzione non si lascia imbavagliare dai giochi parlamentari, e resta in piazza compatto e numeroso perché non si sente rappresentato, è sempre quello il punto (v. americani a Boston); non vuole sottostare alle pretese di Macron sull’età pensionabile. Monsieur le president ha ricevuto un altro ordine dai suoi padroni ma potrebbe trovarsi di fronte ad un nuovo e forse ultimo retromarche.
- Intanto, in Israele, la scienziata Shikma Bressler e i suoi fratelli portano a sventolare centinaia di bandiere nere contro la deriva autoritaria di Netanyahu. La Bressler difende la democrazia del suo paese, questo ci piace. Speriamo abbia idee diverse anche sulla questione palestinese, e che queste idee vincano.
- E gli italiani? Cosa imparano dal resto del mondo? Prima o poi scenderanno in piazza, con tecniche non-violente ma ferme – o si rifugeranno nella cabina elettorale – o dove altro, vista la percentuale stellare dell’astensione all’ultima tornata elettorale?
- La guerra. Tutti invocano la pace, ma non fanno che litigare. Con se stessi e con gli altri. Di continuo. Intanto, sono passati tredici mesi, ed è come se l’Ucraina fosse un campo di calcio in cui si gioca un campionato a sé, con due sole squadre, con tanti raccattapalle che rimandano bombe sul campo, tanto si sa, i raccattapalle non vincono e non perdono.
- Il ponte di Messina. Ammesso e non concesso che si possa davvero realizzare, sembra piuttosto chiaro che la notizia sia depistante: così pompata da Salvini (diceva l’opposto alcuni anni fa, come da video in rete), serve a distogliere i già distratti cittadini dalla riforma dell’autonomia differenziata, che allontanerà ulteriormente il Nord dal Sud. Tuttavia, il ponte entrerà subito nel guinness dei primati come il primo ponte estendibile della storia.
- Giornata Mondiale della Poesia. Di fronte allo scenario globale, un titolo sembrerebbe imporsi su tutti, “La terra desolata”. Ma anche se ridotta molto male, questa abbiamo: su questa continuiamo a seminare.
21 Marzo 2023
“Il punto”, n. 1
Rubrica di Daniele Moretto