in tanti punti della settimana
di Daniele Moretto
· Punto di non ritorno. Il celebre fotografo Sebastião Salgado: “L’umanità è destinata a sparire. Nel rapporto uomo-natura, il punto di non-ritorno è stato superato”. Un suicidio, insomma. Di massa. Ma è impossibile mandare in terapia l’intera umanità. Ognuno ha da scavare e scovare la propria pulsione di morte.
· Istituzioni o lavatrici? Forse qualcuno pensa che continuando a nominare amici e parenti nelle istituzioni, facendone carta d’apparato, si potrà riscrivere la storia, emendarla a suo piacimento, una sorta di editing revisionista, un lavaggio dell’inchiostro nero o rosso-sangue. Ma il sangue è rosso per tutti, siamo tutti uguali. Siamo vivi o siamo morti. I parenti delle vittime di mafia e stragi non fanno nomi. Non fanno lavatrici. Suggeriscono criteri etici. Sono i morti a parlare, assai più eloquenti dei vivi.
· Un paese nella melma. Inviati tra le case allagate, inquadrati nel mezzo di giganteschi acquitrini di cui ci descrivono i colori, il puzzo. Cercano disperatamente particolari squallidi. Colpire. In qualunque modo. Audience, audience! Ebeti che ci trattano da ebeti. Tutt’altra cosa è l’esaltazione del particolare nell’arte. Prendiamo atto: siamo nella melma.
· Miliardi. La parola non muove trentasei muscoli come il sorriso. Ma è tanta roba. Riempie la bocca. Bilabiale-linguale-liquida-dentale. Miliardi. E vocale di massima apertura tra due alfieri di apertura minima (uno è assorbito dal dittongo). Due miliardi subito subito. Per l’alluvione in Emilia-Romagna. Mo vediamo anche qui che possiamo fare con le nomine, poi, per la ricostruzione, troviamo gli altri. Miliardi. (Aprire bene la bocca. A fauci di leone). Tre li cerca la UE. Miliardi. Per altre armi al fronte. Eh, già, è il nostro fronte. Anche lì, prima o poi bisognerà ricostruire. Impossibile prevedere, adesso, quanti miliardi. Adesso potrebbe anche esserci la pace. Ma no, ma perché? Continuiamo ancora un po’! Alleniamoci alla guerra. E i nostri figli al cinema in caserma, certo! Megaschermi. Mega-disastri naturali (dovuti però a Homo detto Sapiens), miliardi, mega-distruzioni belliche, miliardi, mega-ricostruzioni, miliardi… (Anzi: Sapiens Sapiens).
· Versicoli quasi ecologici
di Giorgio Caproni
Non uccidete il mare,
la libellula, il vento.
Non soffocate il lamento
(il canto!) del lamantino.
Il galagone, il pino:
anche di questo è fatto
l’uomo. E chi per profitto vile
fulmina un pesce, un fiume,
non fatelo cavaliere
del lavoro. L’amore
finisce dove finisce l’erba
e l’acqua muore. Dove
sparendo la foresta
e l’aria verde, chi resta
sospira nel sempre più vasto
paese guasto: “Come
potrebbe tornare a essere bella,
scomparso l’uomo, la terra”.
25 Maggio 2023
“Il punto” n. 8
rubrica di Daniele Moretto