di Cetta Brancato
E se davvero venisse quel Bambino? Se il tempo del mistero si avverasse? Se solo apparisse la vergine cometa dell’avvento. E se di muschio odorasse il latte e di turgore il seno che l’accoglie. Se capisse che l’amore è vento, che la capanna stessa già non serve. Se davvero venisse quel Bambino dagli occhi di parole, col tenero bersaglio del sorriso. Se davvero venisse ad impiantare l’ellisse del suo verbo vi lascerei la penna in quel presepe come un filo d’erba pone il capo. Licenzierei anche il tempo e il vortice di luna che sa e dilania il mare. Per odorargli il fiato, per togliergli la croce, farlo fanciullo sempre. E via i re Magi, gli angeli, l’ambiguo ristoro dei pastori, il suono amaro delle cornamuse. Soltanto la conca delle stelle. Ma se davvero viene vengo a prenderti, senza alcun dono, la notte di Natale.