Questo nostro tentativo nasce dalla consapevolezza, ormai abbastanza diffusa, di vivere una fase di transizione che sta modificando le nostre coordinate di spazio e di tempo. La pandemia ha solo accelerato l’avvertimento di una loro straordinaria contrazione, rimbalzando in poche settimane il virus da una città all’altra, da un continente all’altro. D’altra parte il web da anni ha trasformato il pianeta in una babelica rappresentazione che buona parte dell’umanità mette quotidianamente in scena. Agrigento, Lisbona, Il Cairo, Favara e Temuco, Amsterdam e Imsuane sono nodi di un’unica rete dove vanno in scena frammenti diversi di uno stesso dramma, il cambiamento climatico, le migrazioni, l’accrescersi delle diseguaglianze, degli sprechi e della miseria, la manomissione degli equilibri paesaggistici, l’insostenibilità di un modo di produrre e consumare, di usare lo spazio e il tempo fondato sul profitto privato.
Con questo blog vorremmo raccontare “dal basso”, informandoci per informare, guardando Agrigento e il suo orizzonte, il Mediterraneo. Ma anche oltre il nostro mare, perchè quello che sta succedendo in Amazzonia, ad esempio, ci riguarda, ci interessa.
Cercheremo di raccontare il nostro territorio come parte di una realtà che ci oltrepassa e ci abita.
Agrigento e la totalità di cui la nostra città è parte inevitabilmente cambieranno. In che modo, in quale direzione dipende anche dalla conoscenza di ciò che accade, da un’informazione che ci aiuti a vedere la possibilità, il futuro, in un passato spesso irragionevolmente dismesso o in un presente da rimuovere.