di Vittorio Alessandro
La GNV Rhapsody, tristemente ridotta a nave quarantena, è stata condotta a Lampedusa da un comandante, Giovanni Vitiello, fra i più bravi in Italia.
Entrambi, lui e la nave, giunti nell’isola si sono ritrovati in una situazione orchestrata da incompetenti come coloro, per esempio, che hanno scelto la nave secondo il criterio ‘molti migranti-grande unità’ senza considerare le dimensioni dell’approdo isolano, costringendo la Rhapsody (un costo di noleggio che si aggira a circa due milioni di euro per quaranta giorni di impiego) a disporsi in rada, anche a causa del mare avverso.
Il giorno dopo, qualcuno decide di trasferire i migranti con le motovedette, trasbordandoli sulla nave attraverso l’accesso del pilota sulla fiancata. La soluzione non è peregrina: il bando per il reperimento della nave, prevedeva infatti che essa potesse imbarcare naufraghi da piccole unità usando il portello del pilota. Invece, sorpresa: il ponte delle motovedette è troppo basso per consentire in sicurezza il trasferimento delle persone.
Che fare? Si cerca affannosamente una soluzione empirica come quando, a Vermicino, un uomo piccolo e forzuto avrebbe dovuto calarsi nel pozzo del piccolo Alfredo Rampi.
A Lampedusa, invece, la soluzione (non proprio cristallina) è il motopesca “Atlantic II” appartenente al vicesindaco, alto al punto giusto (il motopesca, non il vicesindaco). Disporrà quel natante di un certificato di classe per il trasporto di passeggeri? Sarà in regola con le norme internazionali (Solas e la Marpol) sul trasporto di persone? Sarà il grado di rispettare le regole di distanziamento sanitario (tra i migranti risultavano 20 casi di contagio, poi aumentati). Mistero.
A fine mattinata, quando le agenzie giornalistiche comunicano che quasi un migliaio di migranti è già a bordo della Rhapsody, ne risulta imbarcato appena un terzo.
Le promesse fatte a Roma si mantengono poi sul campo a costi altissimi non soltanto per le casse dello Stato, ma per le professionalità marinare in gioco e la dignità delle persone coinvolte, non ultimi i migranti.
A Lampedusa, il 4 e 5 settembre del 2020.