in tanti punti della settimana
di Daniele Moretto
Il vero peso della minoranza (1). Apparentemente la vita politica delledemocrazie o delle monarchie parlamentari è incardinata sul rapporto tra maggioranza e minoranza, laddove la prima decide, la seconda interloquisce. In realtà, i veri giochi di potere si svolgono altrove, in isole lontane assai da democratiche, dove la minoranza ha un peso specifico diverso, dominante. Sul piano planetario, sappiamo bene che il 15% della popolazione possiede oltre l’80% della ricchezza globale, ovvero del potere decisionale. Le lobbies suggeriscono ai politici le leggi da approvare e ne foraggiano le campagne elettorali. Così le maggioranze, nei vari parlamenti, votano in funzione di minoranze, anzi di oligarchie. E le minoranze parlamentari? Non esistono se non fanno opposizione (e se non la fanno è per non restare fuori dai giochi, edai foraggiamenti).
Verità per Giulio Regeni. La Procura di Roma chiede che la Consulta sblocchi il processo contro i quattro 007 egiziani accusati di aver torturato e ucciso Giulio Regeni. Le argomentazioni giuridiche dei pm, a sostegno delle quali vengono richiamati diversi trattati internazionali, dovrebbero dare adito a una risposta positiva: in ultima analisi gli imputati sarebbero processati in contumacia. Ma sappiamo come sia irta di ostacoli la ricerca di verità e giustizia per Giulio. La Procura aveva pure convocato Meloni e Tajani perché relazionassero sugli incontri con il dittatore Al-Sisi, ma la Premier e il Ministro degli Esteri si sono trincerati dietro il segreto di stato! Salvo poi ripetere che “l’Italia farà di tutto per accertare le responsabilità etc. etc.”.
Il vero peso della minoranza (2). Il partito che ora guida il governo italiano, due anni fa era al 4%: una risicata minoranza è salita al potere grazie ai voti di una minoranza di elettori (astensione al 62%). Naturalmente, anch’essa si adegua al volere delle lobbies , quella dell’industria bellica in primis.
Giornalisti veri (e poi Renzi). Abbiamo tutti un debito con Julian Assange, Anna Politkovskaja, Daphne Caruana Galizia, ché hanno posto un principio democratico fondamentale: tutti devono sapere tutto. La libertà di stampa come bene comune. Ogni giorno muore o viene minacciat@ un@ giornalista scomod@, e diventa impossibile saldare il debito. Possiamo però quotidianamente dare solidarietà e chiedere giustizia. E verità. E’ il legame della coscienza, dell’umano, a chi ha il coraggio di affermarli. Ècome quando si guarda il fuoco. A latere, che a Matteo Renzi sia stata affidata la direzione di un giornale, per giunta “Il riformista“, davvero non sappiamo se sia una notizia tragica o comica. Sicuramente è triste. Si tratta dello stesso figuro che, prezzolato, ha parlato di “rinascimento saudita” per blandire chi è sospettato di essere il mandante del terribile omicidio di Jamal Khashoggi. Un altro giornalista vero.
Il vero peso della minoranza (3). A scuola, in Italia, maggioranza e minoranza si esprimevano all’interno del Collegio Docenti. Il preside era, o poteva essere, primus inter pares. Poi arrivò il D.S. (Dirigente Scolastico) e tutto cambiò. Dal 1997 al 2015 una serie di riforme hanno demolito la scuola intesa come ”organo costituzionale” (Calamandrei) e falcidiato il potere decisionale degli organi collegiali, in particolare del Collegio Docenti, dando per converso sempre più poteri ai D.S. Non è raro che in Aula Magna un@ D.S. ripeta ridacchiando sotto i baffi o dietro gli occhiali: “Il Collegio è sovrano”, ma quando non ottiene quel che vuole (o che dall’alto gli viene chiesto) non esita a minacciare: “Tanto lo sapete: se voglio, faccio come dico io”. Altro che minoranza, qui è tornata la monarchia!
Auguri pasquali.
Con tre versi del grande poeta polacco Czesław Miłosz, finale della poesia “Gli angeli”. Cercatela. Leggetela tutta. C’è tempo fino a lunedì.
è presto giorno
ancora uno
fa’ ciò che puoi
7 Aprile 2023
“Il punto”, n. 3